Mario Petrocelli, il chirurgo prestato all’archeologia: l’intervista
Ci ha ricevuti nel suo studio salernitano, tra libri e vecchi cimeli raccolti nell’arco di una vita dedicata alla ricerca storica delle origini.
Il dottore è un mio vecchio amico, stimato per la sua grande cultura e l’immenso amore per le bellezze archeologiche ,soprattutto dell’antica Lucania. Dopo la specializzazione in chirurgia e una successiva laurea in lettere ,egli ha finalmente finalizzato gli studi nella sua vera passione. Difatti è la “specialistica” in archeologia il suo orgoglio maggiore ,corredata da una tesi molto apprezzata sulle terme imperiali di
“GRUMENTUM”
Città di nascita della madre, è divenuto il luogo dove si reca appena possibile per incontrare studiosi ed appassionati del luogo.

Le terme imperiali di questo antichissimo sito sono uno dei complessi salutari dell’antichità meglio conservati al mondo ,con un architettura a schiera composta da 15 ambienti. Risalgono al 60 A.C., tra il periodo Augusteo e quello Saveriano ; esse furono demolite da un violento terremoto accaduto all’inizio del III sec. dopo Cristo. L’amico Mario ricorda con emozione la sua presenza durante gli scavi ,quando una equipe di archeologi austriaci ed italiani portò alla luce lo splendido mosaico conservato nel “frigidarium”
Si tratta di una magnifica rappresentazione con motivi ittici raffiguranti Scilla e i Giganti. Le tessere bianche, nere, blu, turchese e verde rappresentano in una cornice di motivi floreali le quattro figure dei Giganti serpentiformi . Una foto ritrae Mario in quella circostanza , a margine degli scavi ,insieme al famoso archeologo Hansjorg Thaler. Il nostro appassionato è un fiume in piena di ricordi e ,ancor più si entusiasma ,quando cita un giovane studente del luogo che egli puntualmente incontra nelle sue sortite in Lucania. Parliamo di Federico Poletta, prossimo laureando in archeologia e allievo “culturale “di eccezione del nostro ospite. Egli ne parla con fervore , felice di vedere davanti a sé la continuità della sua grande passione. E’ la stessa gratificazione che si legge nei suoi occhi ,quando parla del figlio Domingo, anch’egli archeologo e maresciallo dell’Arma dei Carabinieri impegnato nella Tutela dell’Ambiente. E proprio con l’augurio di lunga e proficua attività per queste fresche risorse che vogliamo concludere il nostro incontro di stamattina con l’amico Mario Petrocelli. L’Italia ha bisogno di lui e di giovani archeologi ,perché detiene un numero significativo di Siti UNESCO, patrimonio dell’umanità . Questi luoghi vanno amati e custoditi ,poiché sono a rischio saccheggio ,con parecchie migliaia di reperti recuperati ogni anno sul mercato illecito dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.

Camillo Lambiase





